Tutte le fotografie di prodotto partono da un’idea (non verbale)!
Tutte le fotografie di prodotto nascono da un’idea. Da dove viene questa idea? Come fare se non abbiamo idee? C’è un modo e un metodo di farsi venire l’idea giusta?
Quando si parla di fotografia still-life di prodotto, tutto è studiato e nulla è lasciato al caso. Partiamo dall’idea, passiamo per la composizione, fino ad arrivare alla tipologia di luce, i colori da usare, i props, etc..
La fotografia di prodotto ha il compito di vendere. Sembra brutto dirlo, ma lo scopo ultimo è questo: far venire voglia all’osservatore di acquistare il prodotto ritratto ed avere un guadagno grazie alla foto: il ROI “return on investment”. L’idea, quindi, deve appoggiarsi a basi solide per fare in modo che lo scatto funzioni ed arrivi nel modo giusto al target giusto.
Il metodo per avere l’idea giusta per la fotografia.
Molto spesso, soprattutto quando ci si trova a fare lavori da freelance (quindi senza agenzia e creative director alle spalle), l’idea grava totalmente sul fotografo. Il mio personale modo di trovare “l’idea giusta”, dopo varie ed inevitabili iniziali fasi di sconforto, è di ragionare sulle caratteristiche del prodotto.
Il fotografo professionista deve avere un metodo (si, anche per quanto riguarda la parte creativa) e non si può affidare al caso nella speranza che l’idea giusta piova dal cielo, altrimenti sarebbe un semplice foto-amatore.
Le idee devono essere funzionali. Tutte. Sempre.
Con il termine funzionale intendo che lo scatto finale deve essere il risultato di ragionamenti ed operazioni pensate. Funzionale non significa eccellente, geniale o strepitoso, perché non può essere sempre così e soprattutto non significa bello. Possiamo fare la foto più bella del mondo, ma se non serve a raccontare quel prodotto, o peggio lo racconta in modo sbagliato, non è utile al nostro scopo e sicuramente non venderà solo per la sua bellezza.
Funzionale, quindi, significa creare con criterio ed essere in grado, a scatto concluso, di garantire il pensiero che c’è dietro allo scatto.
Tornando alle caratteristiche dei prodotti che prendo in considerazione all’inizio di ogni progetto, queste possono essere di tre diversi tipi: tecniche, estetiche o concettuali.
Quando parliamo di caratteristiche tecniche, ci riferiamo a tutte quelle peculiarità del prodotto che lo vanno a definire nella sua composizione. Ad esempio, per tutti i prodotti cosmetici è importante mostrare la composizione (inci).
Potremmo trovarci a dover pubblicizzare un rossetto waterproof. L’idea della fotografia di prodotto, nata dalla caratteristica tecnica (la resistenza all’acqua), potrebbe essere di rappresentare il rossetto che si tuffa nell’acqua, riuscendo a descrivere, senza bisogno di parole, la caratteristica fondamentale di quel prodotto.
La seconda tipologia di caratteristiche che si prende in esame, quando si pensa a come rappresentare un prodotto, riguarda la parte estetica. Potrebbero commissionarci uno scatto pubblicitario per un prodotto in edizione limitata che presenta un rivestimento oro (rispetto alla semplice linea di produzione nera). In questo caso il focus dello scatto sarà quello di esaltare il concetto di “edizione limitata”, dato dal colore del prodotto. E’ su questo, quindi, che si dovrà basare la nostra idea: trovare un modo, grazie al colore del prodotto, di caratterizzarlo e farlo risaltare.
Le ultime caratteristiche da prendere in esame sono quelle concettuali che contraddistinguono il prodotto. Per esempio le produzioni cosmetiche, di abbigliamento o altro ancora, che basano la loro forza sull’eco-sostenibilità (molto in voga in questo ultimo periodo). Per realizzare questi scatti dovremmo informarci sul processo di produzione e di conseguenza utilizzare props restando il più possibile in linea con l’etica del brand evitando stand in plastica o metacrilato. Quello che deve saltare all’occhio, anche guardando lo scatto di sfuggita alla fermata dell’autobus o scorrendo i post su Instagram, è l’etica del Brand. Il focus dello scatto sarà quello di mettere in evidenza l’attenzione del marchio nel creare prodotti ecosostenibili a partire dai materiali scelti, proseguendo nella fase di produzione, fino alla realizzazione della campagna pubblicitaria.
Aleggia nell’aria un’idea comune: tutto è già stato fatto.
Questo pensiero, inizialmente, può causare sconforto e portare ad abbandonare sin da subito il compito. Può far pensare al fotografo che non troverà mai la giusta idea per le fotografie di prodotto e di non essere in grado di creare qualcosa di nuovo, come Caparezza cantava nel singolo Tutto ciò che c’è, già nel lontano 2011: “Tutto ciò che c’è c’è già. Allora nei miei pezzi che si fa?”
Ci viene in aiuto, in momenti come questo, la fame di sapere, la curiosità nell’informarci, nel guardare e catturare con gli occhi. Libri, film, canzoni, poesie, fotografie, grafica, tv, eventi, storia, filosofia, qualsiasi cosa che si possa aggiungere al nostro bagaglio visivo!
Può anche essere vero che è stato già fatto tutto, ma sicuramente ci sono infiniti modi di ri-fare le cose, di unirle, mischiarle, intersecarle, reinterpretarle.. ecco che allora Caparezza, nella strofa successiva canta: “Renderò possibile l’impossibile, fino a rendere possibile la realtà.”
Partiamo allora dal noto, da fotografie che abbiamo visto, che abbiamo constatato essere funzionali, e reinterpretiamole a modo nostro. Come diceva un mio professore di fotografia: prendiamo il 30% da un fotografo, il 50% da un altro e il restante 20% da un terzo ancora. Questo ci permetterà di andare a colpo “quasi” sicuro e di creare qualcosa avendo delle basi note e funzionali.
Come ci ricorda la celeberrima frase di Picasso: “I cattivi artisti copiano. I buoni artisti rubano.”
Una volta deciso come vogliamo procedere e pre-visualizzato già le foto nella nostra testa, non ci resta che buttare su carta il concept e vedere come è meglio procedere per trasformare l’idea della fotografia di prodotto in realtà.
Da qui in poi si tratta solo di affidarsi alle mani, per quanto riguarda l’allestimento del set, ed alla tecnica, per gestire al meglio la parte di illuminazione.